Chi siamo
Siamo un gruppo di persone che desiderano a Vaprio uno spazio di aggregazione sociale, culturale e artistica.Abbiamo individuato questo spazio nell'ex cinema Eden.
Ci stiamo pertanto organizzando per formare una associazione che si occupi di rendere nuovamente agibile la struttura da dedicare non solo a concerti musicali e rappresentazioni teatrali ma a tutte le forme di arte e alle occasioni di aggregazione che un grande spazio consente.
Il contesto sociale
Il recupero della struttura permetterebbe all’intero territorio , e
non solo vapriese, di usufruire di uno spazio di aggregazione
e connettivo del tessuto sociale e culturale di grande pregio.
Il Tessuto culturale vapriese, che ad oggi vanta di numerose
associazioni dal Carnevale, alla Banda, al CAI, alla fotografia, al
volontariato nelle diverse forme non è provvisto da spazi fisici
adeguati che possano determinare un tessuto di cucitura e di
correlazione vitale capace di raccogliere e attrarre soprattutto i
nostri giovani.
Ormai da tempo, il contesto del nostro tessuto sociale, soffre di
una perdita di attenzione alla vita organica comunitaria, che
anticamente era prioritaria come attività primaria del paese, capace
di ravvivare e attivare in ogni occasione anche il centro storico
ricco di fascino e di memorie che lo rappresentano e lo legano alla
nobiltà milanese ed alla città di Milano (Visconti – Castelbarco
– ecc).Tessuto sociale una volta anche mantenuto dalle numerose
imprese locali che permettevano una relazione diversa tra gli
abitanti, situazione ora ormai scemata.
Vista la locazione centrale dello spazio Eden rispetto tutto il
tessuto urbano vapriese, una volta restituito alle attività
culturali e recuperato come spazio operativo sociale,
rappresenterebbe il punto focale del territorio ed il luogo
maggiormente deputato alla raccolta delle diverse utenze
esistenti, come la nuova biblioteca, Casa del Custode delle acque,
Chiesa si San Colombano, le Ville storiche, fornendosi con esse e
ponendosi come spazio di complemento rilevante.
E’ da valutare con estrema attenzione anche l’importanza che lo
spazio Eden andrà ad assumere nel contesto del paese, quando sarà
realizzata la passerella pedonale che dal “lavatoio pubblico”
sito nella piazza del Comune, andrà ad agganciarsi con la sponda
dell’Adda e del Naviglio della Martesana (oggi in corso d’opera),
per raccogliere l’utenza ciclo-pedonale e fluviale che il turismo
di specie si riverserà su Vaprio d’Adda, qualora vi fosse uno
spazio adeguato ed attivo a tale ricezione di ricovero, di ristoro,
di servizio culturale, ludico e di accoglienza in genere.
Ma allargando l’orizzonte si vede anche la possibilità di
ricezione di un più ampio bacino di utenza dai paesi e dalle
/cittadine limitrofe come Trezzo, Cassano, Pozzo, Capriate,
Canonica, Pontirolo, Fara Gera d’Adda, ecc. / ove è nota, e
cronica, la totale mancanza di strutture e di spazi operativi come
quello che potrebbe diventare il nostro teatro Eden. Inoltre in
questi stessi paesi, vi sono varie attività culturali che potrebbero
trovare una valorizzazione proprio con il contributo di tale
struttura teatrale e polifunzionale, come la scuola Danza di Trezzo,
la scuola musicale di Capriate, ed altre note associazioni attive sul
territorio, .
Il Teatro ovviamente, potrebbe avere vita autonoma offrendo una
stagione classica con rappresentazioni di vario genere: commedie,
concerti , spettacoli di danza realizzabili con costi accessibili
come dimostrano iniziative di paesi vicini nella bergamasca (es:
Treviolo ).
Come ultimo spunto, ma non meno importante, lo spazio potrebbe essere
collocato in un percorso che leghi iniziative valorizzabili derivanti
dall’ EXPO milanese con la possibilità di creare eventi culturali
a tema di richiamo sovra-comunale.
Linee guida dell’intervento
Il teatro è attualmente sotto utilizzato (2200 mq circa in totale
sui vari piani). In prospettiva il recupero dovrebbe portare ad
utilizzare lo spazio in quattro ambiti operativi che possano essere
fruibili con orari “estesi” per garantire massima aggregazione e
la gestione “sana“ dal punto di vista economico.
Le linee guida nella ripartizione degli spazi potrebbero essere
mantenute anche nel caso di utilizzo della sola area con abbattimento
e ricostruzione del manufatto.
In particolare:
-
Teatro con stagione autunno-tarda primavera “classica” e aperture “spot” in caso di eventi culturali “trasversali” (vedi esempi precedenti); sarebbe la sede “logica” della Banda e della locale compagnia teatrale che sta muovendo i primi passi. Si ridurrebbe la sala ad una dimensione più piccola cioè circa 400 posti invece dei 500 attuali per ampliare il palco e renderlo realmente fruibile per rappresentazioni di maggior complessità scenica (ora impossibili dati gli angusti spazi);
-
- Bar – pasticceria di “qualità” con pieno utilizzo dello spazio soprastante (ora non utilizzato); il locale bar, ora è sottoutilizzato e rappresenterebbe un ottima “leva” per rivitalizzare una delle piazze centrali del Paese. Nella parte di piano interrato potrebbero essere ricavati ulteriori spazi a supporto delle attività del bar (es: pranzi a mezzogiorno);
-
- Gli spazi soprastanti (secondo piano) potrebbero essere dedicati a:
-
ludoteca (per aggregazione dei giovani con possibilità di ricavo economico),
-
sala per compleanni, festicciole per bambini ecc.
-
spazio per gioco famiglia (prevalentemente pomeridiano) permettendo un punto di aggregazione per giovani mamme e bambini piccoli.
Sempre al secondo piano è ricavabile una area indipendente per
esposizione quadri/ fotografie e presentazioni culturali (la casa
del Custode delle Acque sembra più adatta in estate per la
localizzazione);
4 - Spazio polifunzionale (ultimo piano) : attualmente
non completato (è ancora al “rustico”) che potrebbe essere
separato in un paio di aree operative:
-
spazio scuola danza / recitazione / “ginnastica soft” da affittare rendendo lo spazio vivo per orari ampi (dalle 9 alle 22-23 almeno);
-
cineteca con salette isolate per fruizione piccoli gruppi di ascolto con cuffie (box separati con spazi mobili, 5-20 poltrone) fruibile da scuole la mattina e nel pomeriggio sera da ragazzi/adulti e 1-2 volte settimana da disabili (come “servizio sociale”) ecc;
5- Spazio interrato: ad oggi inutilizzato
andrebbe rivisto in logica funzionale al teatro ma anche con un
ulteriore ambito di valorizzazione. In particolare:
-
sale tecniche per impiantistica di tutta la struttura;
-
camerini ,magazzini e spazi logistici per il teatro vero e proprio;
-
una sala prova per piccoli gruppi musicali con uno spazio per pubblico; questa soluzione oltre ad offrire un luogo per piccoli complessi locali potrebbe rappresentare una fonte di reddito;
-
ulteriori spazi per attività a complemento bar/pasticceria.
I vari spazi potrebbero quindi essere fruiti in modo indipendente e/o
collegato in funzione delle esigenze garantendo un piena vitalità
in molte ore del giorno, con fonti di ricavo necessarie al pagamento
di buona parte dei costi di gestione.
Sostenibilità della struttura
Gli elemento qualificanti dell’intervento “tecnico” devono
cogliere degli obiettivi di basso costo gestionale, semplicità di
manutenzione e rendere facilmente accessibile la struttura.
In particolare si prevedono:
-
impianti di raffreddamento/riscaldamento a basso consumo e a fonte rinnovabile;
-
possibilità di intervenire su impianti per manutenzioni con semplicità;
-
parcheggio per accessibilità utilizzando lo spazio a pian terreno nel cortile dell’ ex oratorio femminile.
In
termini generali la rivisitazione della struttura comporta il
raggiungimento degli obiettivi di risparmio energetico definiti dalle
normative definite negli ultimi anni sia dal punto di vista di
contenimento dei consumi , sia delle modalità di generazione delle
esigenze di riscaldamento/raffrescamento dell'edificio.
Fortunatamente
esistono anche incentivi a questo scopo per facilitare investimenti
in questa direzione, sia fiscali (detrazioni) che legati alla
produzione energetica con fonte rinnovabile.
In
questo contesto riteniamo di proporre una soluzione in linea con i
requisiti di incentivazione che determinano un incasso per l'energia
prodotta da fonte rinnovabile , incentivi che permangono con un
contratto quindicennale con l'apposito ente governativo predisposto
alla gestione (GSE).
Questo
contratto riconosce risorse economiche significative per coloro
che adottano queste soluzioni.
Allo
stato del “pre-studio” (fase attuale) si prevede una soluzione
basata su una caldaia a pellet
con annessa centrale di produzione elettrica e termica (centrale di
cogenerazione) per la produzione di energia termica per il
riscaldamento/raffrescamento della struttura e contemporanea
produzione di energia elettrica.
Tavole ipotesi piano di recupero
Vedi alla pagina "La struttura" le tavole dell'ipotesi di piano di recupero.